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Yoga e Minimalismo: liberare spazio fuori per ritrovare il centro dentro

  • divinaathena82
  • 17 giu
  • Tempo di lettura: 3 min
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Viviamo in un’epoca che ci spinge a desiderare sempre qualcosa in più: più cose, più risultati, più stimoli. Ma lo yoga ci insegna qualcosa di molto diverso: la bellezza dell’essenziale.


In questo articolo desidero condividere con te non solo una riflessione, ma anche un pezzo del mio percorso personale. Perché per me, yoga e minimalismo non sono solo concetti astratti: sono strumenti concreti che mi hanno aiutata a trasformare la mia vita, distaccandomi da un oggetto alla volta, facendo un respiro alla volta.



Dal non riuscire a lasciar andare, al ritrovare me stessa


Per molto tempo sono stata un’accumulatrice.

Tenevo tutto: vestiti che non mettevo più, oggetti legati a vecchie storie, ricordi materiali che però mi ancoravano a un passato che in fondo non mi apparteneva più.

Dentro di me c’era una parte che diceva: “E se poi ti serve? E se lasci andare qualcosa di importante? E se poi te ne penti?”

In realtà, ciò che avevo davvero paura di perdere, ero io.


Poi è arrivato lo yoga. Quello autentico. Lo yoga non solo come esercizio fisico, ma soprattutto come disciplina dell’anima.

Praticando ogni giorno, cominciavo a sentire la differenza tra ciò che nutre e ciò che appesantisce, tra ciò che sostiene la mia evoluzione e ciò che mi trattiene nella zona di comfort.

E così, lentamente, ho cominciato a lasciare andare. Un oggetto, una scatola, un vestito…  E con ognuno di questi gesti, sentivo che stavo ritrovando uno spazio nuovo dentro di me.



Il minimalismo come atto yogico


Nel cuore dello yoga c’è Aparigraha: il non-attaccamento, la non possessività.

Vivere in modo più essenziale è una forma di pratica fuori dal tappetino: significa lasciare che la tua energia scorra, invece di restare bloccata in accumuli inutili.


Ogni volta che liberi spazio esterno, liberi anche spazio interiore.

Ogni volta che dici “basta” al disordine che ti distrae, stai dicendo “sì” alla tua presenza, alla tua chiarezza, alla tua essenza.



Una pratica che continua


Devo essere sincera: la tendenza al disordine è ancora lì. 

Ma oggi non mi giudico più per questo.

Lo yoga mi ha insegnato a essere gentile con me stessa, a tornare ogni volta al centro, a scegliere consapevolmente cosa voglio tenere e cosa posso lasciare andare, sia fuori che dentro di me, seguendo e rispettando i miei tempi.

La pratica costante di yoga mi sta portando ad andare oltre la mia attitudine al disordine, mi sta insegnando la bellezza di trovare a tutto il proprio spazio.

Lo yoga non impone, offre la possibilità di scegliere con gioia.



Relazioni, lavoro, emozioni: il minimalismo come liberazione


Questa trasformazione ha toccato anche altri aspetti della mia vita.


  • Le relazioni: ho imparato a lasciar andare legami che mi opprimevano, per far spazio a connessioni autentiche.


  • Il lavoro: semplificare le attività, mettere chiarezza tra mille progetti, mi ha restituito creatività e direzione.


  • Le emozioni: meno “rumore”, meno sovraccarico, più ascolto e radicamento.



Il minimalismo non è una moda: è una scelta d’amore verso te stesso/a.



Un invito a lasciare andare ciò che non ci rappresenta più


Se anche tu ti senti sommersa da oggetti, pensieri o situazioni che non ti appartengono più, inizia da un piccolo gesto.

Scegli una scatola. Un cassetto. Un angolo.

Respira.

Domandati: "Questo mi nutre? Oppure mi trattiene?"

E poi lascia andare, con gratitudine.


Sul tappetino porta con te questa nuova leggerezza. Lascia che il tuo respiro fluisca più libero.

Ogni spazio che liberi fuori è un invito a ritrovare lo spazio dentro.



Simona


 
 
 

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