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Yoga e Fragilità Capillare: come migliorare il Microcircolo con Consapevolezza e Respiro

  • divinaathena82
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Molte persone si avvicinano allo yoga per ritrovare benessere generale, flessibilità e pace interiore; ma pochi sanno che la pratica yogica, se ben orientata, può portare benefici a condizioni che minano l’autostima di molte donne, come la fragilità capillare e i disturbi del microcircolo.


In questo articolo ti accompagno alla scoperta del legame tra yoga e circolazione sanguigna, con un’attenzione particolare al microcircolo e alla fragilità capillare, che spesso si manifestano con piccoli lividi, sensazione di gambe pesanti, capillari visibili o rotti, e tendenza all’edema.


Cos’è la fragilità capillare?


Si tratta di una condizione in cui i piccoli vasi sanguigni superficiali diventano più vulnerabili, si rompono facilmente o non svolgono efficacemente la loro funzione di scambio. Le cause possono essere genetiche, ormonali, legate a stress, alimentazione o stile di vita sedentario.


In ambito olistico, questo tipo di fragilità viene letto anche come un segnale sottile: un invito a rallentare, ad accogliere la propria sensibilità e a riequilibrare il flusso della propria energia vitale; ma può anche essere un invito a concretizzare i propri desideri e sogni, rompendo le gabbie che impediscono di volare in alto.


Cosa c’entra lo yoga?


Lo yoga agisce su più livelli: fisico, energetico, mentale. E quando si tratta di fragilità capillare e microcircolo, interviene in almeno tre modi fondamentali:


  • Stimola il ritorno venoso e linfatico: le posizioni invertite dolci (come Viparita Karani, le gambe al muro) e quelle che favoriscono l’apertura dell’inguine e il radicamento (come Malasana o Supta Baddha Konasana) aiutano il sangue a fluire meglio, contrastando la stagnazione e alleggerendo le gambe.


  • Migliora la respirazione e l’ossigenazione: il respiro consapevole (Pranayama) è un alleato del cuore e dei capillari. Respirare profondamente, con diaframma e costato attivi, supporta il ritorno venoso e stimola il sistema parasimpatico, riducendo lo stress ossidativo, una delle cause indirette della fragilità vascolare.


  • Riduce lo stress e l’infiammazione sistemica: quando il sistema nervoso si riequilibra grazie alla pratica costante, anche il corpo ne trae beneficio. La fragilità capillare peggiora in stati infiammatori, spesso aggravati da stress cronico. Lo yoga insegna a rallentare, accogliere e sciogliere tensioni profonde; anche quelle che abitano le pareti dei nostri vasi.


Sequenza delicata per sostenere il microcircolo


Ecco alcuni suggerimenti che puoi integrare nella tua pratica:


  •  Viparita Karani (gambe sollevate al muro)  


  •  Supta Baddha Konasana (la farfalla sdraiata) da eseguire con supporti 


  •  Malasana (posizione della ghirlanda) da evitare se si hanno lesioni a carico delle anche


  • Torsioni dolci da seduti, da evitare se si hanno lesioni spinali importanti


  •  Nadi Shodhana (respiro a narici alternate) 



Un invito alla gentilezza verso il tuo corpo


La fragilità non è una colpa, bensì una forma di linguaggio. 

Il corpo ti parla attraverso i capillari che si spezzano facilmente, attraverso le gambe che si gonfiano e che chiedono riposo.

Lo yoga ti insegna ad ascoltare con presenza e a rispondere con rispetto.


Come istruttrice e praticante da molti anni, ho visto miglioramenti sorprendenti in chi ha scelto di prendersi cura della propria circolazione energetica e fisica in modo dolce, costante, consapevole.


Se anche tu senti che è il momento di portare più luce, flusso e amore verso le tue radici corporee, comincia oggi. 

Bastano 10 minuti di ascolto autentico, un respiro più profondo, un gesto d’amore verso di te.


Simona


 
 
 

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